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al testo di Adielle
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Umilmente a Daivd Robert Jones
Da quali vertigini m'abbaglia la notte, sul confine dei sogni? La Luna interviene sui fluidi, conduttori d'elettricità. Le energie invadono i campi messi all'asta dalle agenzie di viaggi siderali. Per sopravvivere nella Galassia devi morire una volta di più alle tue parole sparate dagli altoparlanti verso il cielo che materializza le distanze in passaggi di nuvole che le rimbalzano oltre l'atmosfera. Il buco nero non è forse la metafisica di un utero? Per rinascere altrove, in un altroquando aldilà dell' orizzonte degli eventi? La ragazza con la coda e le sopracciglia alla Frida raccoglie il teschio gemmato dell'astronauta per farne simulacro di fertilità nel rito dei tremori. Gli spaventapasseri animati non basteranno a scacciare la fame uncinata della creatura indigena. Le bende sugli occhi, due bottoni sulle bende all'altezza degli occhi. Una bibbia di canzoni in mano, per discernimento e lasciapassare. Quale tipo di viaggio rinuncia alla coscienza di sè? La trappola dello spaziotempo, codifica distratta dell'apparenza necessita di un abbandono dal sapore di fede antica per essere evitata, la contorsione di un'eclisse permanente. La vita che continua comunque e non la morte che le sopravvive è la suprema via di fuga, nella relatività generale del tutto.
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